Rigore e seduzione: l’eterno dilemma della traduzione
Ogni anno il 30 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Traduzione, in onore di San Girolamo, il traduttore della Bibbia. Si è già detto e scritto di tutto e di più sul tradurre, sui suoi limiti e sul suo grande valore. Rimane un territorio insidioso, complicato, dove la rima tra seduzione e traduzione trova un suo senso. Proprio come nei rapporti umani, sentimentali a cui spesso ci si è riferiti per descrivere il legame tra autore e traduttore, e opera originale e opera tradotta. E così il poeta e scrittore sudafricano Campbell sostiene che “le traduzioni (come le mogli) sono di rado fedeli, se possiedono una qualche bellezza” e Gesualdo Bufalino parla di “sfida carnale” e paragona il traduttore, rispetto al critico e all’autore stesso, al vero amante del testo. Effettivamente l’intimità che si instaura con l’opera da tradurre è intensa. Ci si passa molto tempo insieme, le si dedicano cura e attenzioni, la si cerca di comprendere in profondità e in tutte le sue sfumature. La si ama e, alla fine, la si odia anche un po’. …