Gli incontri.
Ho scelto loro per iniziare a parlare del mio lavoro attraverso i contributi di questo blog (qui), perché sono la parte più bella, più stimolante e più legata al mio personalissimo senso della vita.
E quello che ora mi accingo a raccontare è frutto di un altro meraviglioso, quanto inaspettato, incontro.
Bologna, Fiera del Libro per Ragazzi – lo scorso aprile.
Mentre facevo colazione al tavolo del B&B in cui ho pernottato la prima notte, accanto a me si siede lei: Lúcia Hiratsuka.
Tratti orientali, lingua portoghese – brasiliana.
Abbiamo chiacchierato piacevolmente. Ero felice di poter parlare in portoghese: la saudade emerge quando e dove meno te lo aspetti.
Scopro che è autrice e illustratrice.
Mi mostra i suoi libri e rimango incantata.
In Lúcia Hiratsuka, l’incontro tra Giappone e Brasile si sintetizza in modo splendido e delicato.
Le radici giapponesi sono fortissime: la storia della sua famiglia, emigrata in Brasile a metà degli anni Venti, è uno straordinario racconto di vita, che entra nelle sue opere in maniera reale e poetica. Ha trascorso la sua infanzia e giovinezza nel cortile della casa di famiglia, tra grandi piantagioni di caffè e alberi di gelso, lontano dalla città.
Questo spazio vive nella memoria come furusato, che per i giapponesi è il luogo natio, ma è anche il posto a cui si torna con la mente quando ci si sente felici o tristi. È ciò che oggi lei tenta di ricreare attraverso le illustrazioni e le parole. Da bambina, per anni, ha ascoltato le storie che la nonna amava raccontare e, prima di andare a scuola, ha imparato la scrittura giapponese dal nonno. Da piccola, l’unico contatto con il mondo esterno erano i libri che abbondavano in casa, soprattutto i cosiddetti ehon, gli albi illustrati.
In molte sue opere però sono i colori del Brasile a emergere nitidi, è la natura rigogliosa e variegata del Paese sudamericano a fare da sfondo alle semplici e preziose storie di vita quotidiana dei piccoli protagonisti. Sono i suoi ricordi d’infanzia, dei giochi all’aria aperta, delle scoperte e dell’incanto che i bambini vivono quando sono circondati dalla natura, da soli o insieme ai coetanei.
Sono pagine luminose di vita.
Lúcia Hiratsuka si è formata all’Accademia delle Belle Arti di São Paulo e nel 1988 ha ottenuto una Borsa di Studio per l’Università di Fukuoka in Giappone, in cui per un anno ha approfondito lo studio dell’arte degli albi illustrati.
In Brasile ha ottenuto importanti riconoscimenti: Miglior Racconto FNLIJ 2008 (Fundação Nacional do Livro Infantil e Juvenil, reppresentante dell’ IBBY in Brasile), oltre a varie segnalazioni della Fondazione stessa. Negli anni ha ottenuto anche numerosi premi Jabuti, nella categoria illustrazione. Il Premio Jabuti è il più importante premio letterario del Brasile, dal 1959, e, attraverso i suoi riconoscimenti, mette in luce l’eccellenza nella produzione letteraria nazionale.
ORIE, opera del 2014, dedicata alla basilare figura della nonna paterna, ha ottenuto il premio come miglior albo per bambini dalla FNLIJ nel 2015, è stata finalista del Premio Jabuti, e inserita nel catalogo White Ravens della Biblioteca di Monaco e nella lista d’onore IBBY 2016, categoria scrittore.
È un albo speciale: leggerlo è ritagliarsi un momento di autentica grazia.
Ne parlerò qui prestissimo!